L’editoria in Italia ha fatto registrare nel 2021 +25% di acquisti di libri rispetto al 2020. Il dato, contenuto nell’ultimo rapporto creato dall’Associazione Italiana Editori sullo stato dell’editoria in Italia, dipinge un mercato in netta crescita.

I dati, aggiornati a novembre 2021, fanno riferimento al mercato del libro di vario genere venduto attraverso i canali trade, nelle librerie di catena, nelle librerie indipendenti e in quelle online.

Nel primo semestre 2021 il mercato di varia ha visto un incremento diffuso in diversi paesi europei come Francia (+43%), Spagna (+43%), Italia (+42%), Irlanda (+21%), Portogallo (+19%), Norvegia (+15%), Finlandia (+14%), Svezia (+10%), Austria (+6%), Germania (+4%), Olanda (+4%). Tutti i paesi crescono, anche il Regno Unito, che non ha fornito dei numeri ma definisce il suo mercato comunque come in crescita. I dati sembrerebbero dipingere un mercato del libro florido e in ascesa, le diverse percentuali sono però anche da mettere in relazione con il periodo di chiusura delle librerie nel 2020, era quindi normale aspettarsi un certo incremento rispetto al periodo precedente. 

L’Italia nel primo semestre 2021 ha segnato +42% di vendite mentre nei primi nove mesi +29%. Al 21 novembre le vendite di varia continuano a crescere con un +22% (+245 milioni di euro) rispetto al 2020 e un +15% (+180 milioni di euro) rispetto al 2019. I lettori italiani quindi stanno continuando a spendere di più nell’acquisto di libri rispetto agli ultimi due anni. Anche le copie vendute sono aumentate – 92 milioni, 284.000 copie al giorno – con un incremento del 25% (+19 milioni) rispetto al 2020 e del 17% (+14 milioni)  rispetto al 2019.

Scende inoltre il prezzo medio di copertina a 14,67 euro, -2,4% in meno rispetto al 2020 (prezzo medio 15,03 euro) e -1,7% rispetto al 2019 (prezzo medio 14,92 euro).

Secondo rielaborazioni di AIE su dati di fonti diverse, le librerie online nei primi undici mesi del 2021 (4 gennaio/21 novembre) si attestano sugli stessi livelli del 2020 con un incremento dello 0,5% (43,5% per il 2021, 43% per il 2020) e in abbondante crescita rispetto al 30% del 2019. Le librerie fisiche detengono il 51,5% del mercato, quota in crescita rispetto al 2020 ma in decrescita rispetto al 64% del 2019; la grande distribuzione si attesta invece sul 5%, con un punto percentuale in meno rispetto ai due anni precedenti. 

La crescita del mercato nel 2021 è da mettere in relazione con l’aumento delle vendite nelle librerie online (dai 329 milioni di euro del 2019 ai 506 del 2020, per arrivare ai 590 del 2021) e col recupero delle librerie fisiche, che dopo i 711 milioni di vendite del 2019 erano scese a 601 nel 2020 e adesso risalgono a 698 milioni. In calo la Gdo a 68 milioni di euro.

Dopo il rallentamento del 2020 a causa della pandemia, cresce il numero di novità pubblicate a stampa: sono 68.057 le nuove uscite, in crescita del 10% rispetto al 2020 e in calo dell’1% rispetto al 2019. Diminuisce il numero degli e-book pubblicati, in flessione dell’11% (45.908) rispetto al 2020 e del 2% (41.803) rispetto al 2019, per un totale di 40.866 nei primi undici mesi del 2021. I dati confermano che la crescita del mercato è omogenea su tutti i generi, con alcuni picchi per i libri su giochi e tempo libero, con vendite aumentate del 235%, il fumetto (più 188%), l’attualità politica (più 56%), biografie e autobiografie (+46%), young adult (+40%), reference e dizionari (+32%). 

I dieci titoli più venduti confermano il mix di generi tra novità e long seller. Due scrittrici, Stefania Auci e Valerie Perrin, sono entrambe in classifica con due titoli. I primi cinquanta titoli pesano sul totale del venduto il 5,4% a valore e il 5% a copie, a conferma di un mercato sempre più ricco e diversificato e dove il catalogo ha un’importanza centrale. Le vendite del catalogo, infatti, crescono del 25% rispetto al 2019 fino a 944 milioni, le novità del 16% a 412 milioni.

Al 21 novembre 2021 le previsioni infine si fanno più precise e più rosee: una chiusura d’anno che va tra il +12,6% al +16,3%. A proposito, Franco Levi, Presidente dell’AIE, ha dichiarato che “i dati dei primi nove mesi confermano la crescita strutturale dell’editoria italiana di varia e ci consegnano due fatti su cui riflettere. Il primo: dopo il sorpasso subito nel 2020, le librerie fisiche sono tornate a vendere di più delle librerie online, che comunque dopo la pandemia confermano il loro ruolo di primo piano. Il secondo: l’editoria italiana è sempre meno dipendente dai bestseller e dalle novità, cresce il ruolo del catalogo e le vendite sono diffuse su un maggior numero di titoli”.

Focus Fumetto

I lettori di fumetti in Italia sono quasi 9 milioni. Per lo più giovani, più maschi che femmine. Chi ama i fumetti è amante della lettura anche in altre forme. È ciò che emerge dalla ricerca “Chi è il lettore di fumetti in Italia?”, realizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) in collaborazione con ALDUS UP,  Eudicom e Lucca Comics&Games.

Spiega Emanuele Di Giorgi della commissione Comics and graphic novels di AIE: “La ricerca che presentiamo oggi a Più libri più liberi, Fiera nazionale della piccola e media editoria di Roma organizzata da AIE – mostra come la lettura di fumetti sia diffusa in tutte le fasce d’età, soprattutto quelle giovanili, e come i lettori di fumetti siano anche forti lettori di altri generi, smentendo così il luogo comune che vede il fumetto come un mondo separato dal resto del panorama editoriale, la cultura considerata ‘alta’”.

“La ricerca commissionata da AIE è un ulteriore, fondamentale strumento per comprendere l’ecosistema fumetto, partendo da chi ne è al centro: il lettore – spiega il generale director di Lucca Crea Emanuele Vietina. La ricerca presentata a Più libri più liberi conferma i dati dell’osservatorio di Lucca Comics & Games: l’appassionato di romanzi grafici è un consumatore culturale attivo e consapevole, distribuito su tutte le fasce d’età. Conoscerlo significa comprendere i motivi per cui il fumetto, oggi, è uno dei principali linguaggi della contemporaneità. Lucca Crea è orgogliosa di essere al fianco di AIE in questo primo significativo studio di una filiera vieppiù centrale per la vita economica e culturale del paese”.

I lettori di fumetti (che hanno più di 14 anni) sono 8,7 milioni, cioè il 18% della popolazione e il 35% del numero complessivo di lettori. Confrontando questo numero rispetto a ricerche svolte in passato da altri istituti che si occupano di ricerca (quella del 1996 di ISTAT sui maggiori di sei anni e quella del 2019 di IPSOS sui maggiori di 15) osserviamo una crescita notevole: nel 1996 erano 3,96 milioni, 7,28 nel 2019. Sempre IPSOS, nel 2021 stima 8,27 milioni di lettori (dai 15 anni in su).

Il fumetto è un genere più apprezzato dagli uomini (21%) che dalle donne (14%) e più dai giovani che dagli anziani, anche se non in maniera preponderante. Infatti la lettura di fumetti è molto presente fino agli under 55.
Leggono fumetti il 17% della popolazione nella fascia d’età 15-17 anni, il 26% tra i 18 e i 24 anni, 23% 25-34 anni, 22% 35-44 anni, 20% 45-54 anni, 13% 55-64 anni e 11% 65-74 anni.

I livelli di lettura sono molto alti: la media dei fumetti letti ogni anno è di 17,5  volumi (a stampa nuovi e usati e e-book) e ben il 64% della platea ne legge più di 7. Il digitale e l’usato giocano un ruolo molto forte: si affida anche agli e-book il 31% dei lettori di fumetti, anche all’usato il 42%. Chi legge i fumetti, inoltre, nell’83% dei casi legge anche narrativa, saggistica e altri generi (contro una media nazionale del 52%), legge e-book (48% contro media del 23%), ascolta audiolibri (27% contro 11%).