Maicol & Mirco (pseudonimo di Michael Rocchetti), classe ‘78, nasce a San Benedetto del Tronto ed è un fumettista e disegnatore italiano. Originariamente lo pseudonimo indicava un duo, composto anche da Mirko Petrelli. Autore di numerose storie brevi e graphic novel, ha acquisito grande notorietà sul web con Gli scarabocchi di Maicol & Mirco, irriverenti e caustiche vignette con sfondo rosso pubblicate sull’omonima pagina facebook da più di 190.000 followers. Esperienza fondamentale del suo percorso è quella con il collettivo Super Amici (con Ratigher, Tuono Pettinato, Dottor Pira e LRNZ).
Maicol & Mirco ha iniziato la sua carriera partecipando a numerosissime fanzine e autoproduzioni con storie brevi e disegni. Tra le prime spiccano Grasso, Polistirolo e le prime edizioni de Gli scarabocchi di Maicol & Mirco. Con Zooo e Bavosa di Ratigher e Tuono Pettinato viene pubblicato per la prima volta Il suicidio spiegato a mio figlio.
Nel 2009 esce il graphic novel Hanchi, Pinchi e Panchi e nel 2018 Gli Arcanoidi, entrambi per Coconino Press. Nel giugno 2019 sempre per Coconino Press pubblica L’Arcanoide.
Le vignette de Gli scarabocchi di Maicol & Mirco sono raccolte dapprima in alcuni volumetti autoprodotti, come BLAM, BLORCH, Cavalli e whisky, Sono Mario? e una nuova edizione del 2015 de Il suicidio spiegato a mio figlio. In seguito, le vignette sono poi state pubblicate da BAO Publishing nei volumi Il papà di Dio del 2017 e dal 2018 nell’Opera Omnia de Gli scarabocchi di Maicol & Mirco, iniziata col volume ARGH.
Nel 2012 collabora con Vice Magazine pubblicando Gli scarabocchi di Maicol & Mirco. Partecipa ai numeri di aprile 2015 e ottobre 2016 di linus e per tutto il 2017 pubblica Gli scarabocchi di Maicol & Mirco sulla rivista.
Nel 2016 esce con BAO Publishing il libro per bambini Palla Rossa e Palla Blu – L’amicizia arrotonda tutto.
Nel 2017 pubblica l’albetto Papà sto male per la seconda uscita di Dylan Dog presenta Groucho, collana spin off edita da Bonelli, che andrà a formare la raccolta Grouchomicon – Il libro maledetto delle risate.
Nel 2018 firma i due albi Gul e il cuore delle cose e Hanchi e il ladro sensibile, rispettivamente per la Reggia di Caserta e per la Galleria nazionale delle Marche di Urbino, nell’ambito del progetto Fumetti nei musei promosso dal MiBACT con Coconino Press. È stato il primo fumettista a esporre alla Reggia di Caserta.
Nel 2019 esce il secondo libro di Palla Rossa e Palla Blu, intitolato Palla Rossa e Palla Blu rotolano ancora e SOB, il secondo volume della Opera omnia de Gli scarabocchi di Maicol & Mirco, che prosegue a giugno 2020 con BAH, il terzo volume della Opera omnia, e CRACK a gennaio 2021, quarto volume. A novembre arriva poi NO!.
Nel maggio 2022 illustra a fumetti il libro per bambini Chi ha rubato la marmellata?, di Andrea Coccia per Corraini edizioni. Nel settembre 2022 è pubblicato PFUI, sesto volume dell’Opera omnia de Gli Scarabocchi.
La sua carriera è punteggiata da diversi premi. Nel 2005 vince il premio Nuove Strade al Comicon di Napoli; nel 2009 L’XL Prize per Hanchi, Pinchi e Panchi, bissato nel 2016 con Palla Rossa e Palla Blu, che gli vale anche il premio Boscarato al Treviso Comic Book Festival come miglior fumetto per ragazzi. Nel marzo 2022 vince il premio Tuono Pettinato assegnato da Bibliolandia, la rete documentaria della provincia di Pisa, con BAH, terzo volume dell’Opera omnia de Gli Scarabocchi.
Autore per Smemoranda, XL La Repubblica, Rolling Stone Magazine, G Baby, Blue, Slow Food Editore, Robinson e molti altri.
Dal 2022 insegna Arte del fumetto all’Accademia di belle arti di Foggia.
Curiosi di saperne di più, abbiamo fatto alcune domande a Michael, ecco le sue risposte.
FB: https://www.facebook.com/GliScarabocchiDiMaicolmirco
IG: https://www.instagram.com/gliscarabocchidimaicolmirco/?hl=it
Sito web: https://www.gliscarabocchi.com/
Parlaci un po’ di te, da dove vieni e qual è la tua storia?
Vengo dalle mie letture, unica scuola di disegno e scrittura davvero frequentata. Sono un lettore che, travolto dall’entusiasmo, è rotolato dall’altra parte, quella di chi i libri li scrive. E li disegna.
Come ti sei avvicinato al fumetto? Che percorso formativo hai fatto?
Al fumetto sono stato avvicinato come molti, dai miei genitori. Topolino però, per loro, era un modo per avvicinarmi da piccolissimo alla lettura. Il fumetto era solo la prima tappa per essere poi traghettati al mondo della lettura vero: i libri. Io invece alla prima storia sono rimasto stordito. La forma fumetto mi era subito parsa la più logica strada per raccontare il mondo, quello esistente e soprattutto quello immaginario. Poi ho letto migliaia di libri, ma sempre assieme a milioni di fumetti. Il mio percorso artistico, nonostante un incidente all’Accademia di Belle Arti, è stato quello di un autodidatta. Un autodidatta in studio perenne. Con le librerie come aule e gli autori come insegnanti.
Quali sono i tuoi maestri/e?
Credo che a elencarne solo i più incisivi, fonderei metà dei server del mondo. Gli elenchi sono sempre una trappola. Ma una trappola così affascinante da caderci sempre dentro. Quindi ecco un elenco zoppicante, a memoria, d’istinto e chiaramente superficiale:
Jacovitti, Filippo Scòzzari, Magnus, Carlo Peroni, Luciano Bottaro, Osamu Tezuka, Leiji Matsumoto, Go Nagai, Johnny Hart, Edika, Jean-Marc Reiser, Altan, Bruno Bozzetto, Sandro Dossi, Adriano Carnevali, Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi, Massimo Mattioli, Steve Dikto, Elzie Crisler Segar, Akira Toriyama, Monkey Punch, francesca Ghermandi, Paolo Bacilieri, Matt Groening.
Una lista imperfetta, mancante e istintiva, che però sottolinea quanto siano stati incisivi per me gli autori comici, a dispetto delle letture che ho fatto e amato, che sono invece il più trasversali possibili.
Ad un certo punto i tuoi personaggi sono diventati una parte importante del palinsesto social. Con pochi tratti, due colori e parole brucianti hai conquistato tutti. Dici spesso che c’è qualcuno a spifferarti cosa far dire ai tuoi personaggi. Questa voce c’è sempre stata o si è fatta viva in un momento particolare?
Gli autori solitamente si confrontano o con i lettori o con gli editori. Io da sempre mi confronto solo con i miei personaggi. Li voglio emancipati. Cari personaggi, cosa volete? Cosa assolutamente non volete? Come volete vestirvi? Parlare? Muovervi?
Questo è il mio metodo di scrittura da sempre. Non dietro le quinte, ma in mezzo agli attori delle mie storie. Muto. Prendendo appunti.
Dal web i protagonisti delle tue storie si sono impossessati della carta stampata. Secondo te che tipo di margine c’è nella fruizione in questo spostamento?
Addirittura due cose uguali sono diverse. Per questo esistono i controlli qualità nelle catene di montaggio. Poi, nella fragilità di un racconto a fumetto, basta il peso di un foglio o la luminosità di uno schermo a influire nella lettura. Le mie storie sul web raccontano una cosa. Le stesse esatte storie riportate sulla carta, un’altra. Completamente diversa.
C’è qualcosa che hai voglia di raccontare e che non hai ancora detto?
No. Ma i miei personaggi sicuramente sì. Ma loro non concedono interviste, se non a fumetti.
Hai una diversa modalità di lavoro a secondo dei progetti che realizzi? Sei disciplinato o lavori d’impulso?
Il caos è sempre lo stesso, ad ogni progetto. Non ho ordine, ma disegno sempre. Anche ora che sto rispondendo alle vostre domande.
Qual è stata la tua ultima pubblicazione?
PFUI, sesto volume dell’Opera Omnia de Gli Scarabocchi di Maicol & Mirco, edito da BAO Publishing.
Cosa consigli a chi vuole diventare fumettista?
Di leggere i fumetti sempre. Di disegnare sempre. Di essere schiavo solo delle proprie storie.
Pensi che i dispositivi digitali possano assorbire il fumetto mettendo da parte la carta?
La carta non è necessariamente il migliore dei supporti per una storia a fumetti. La carta è solamente il supporto più resistente nella storia del fumetto. La carta è un porto sicuro.
Com’è il mercato dell’editoria nel tuo mondo ideale?
Niente autori, niente editori, niente lettori. Solo le storie.