Nato a Palermo nel 1978, è autore di fumetti, musicista e youtuber. Inizia nel 2000 la sua attività di autore completo sulla rivista a fumetti di Piccoli brividi della Panini Comics. Nel 2004 inizia la sua collaborazione con Red Whale, sia come disegnatore che come colorista o supervisore, su serie come Monster Allergy e Geronimo Stilton. Nel 2004, insieme ai testi di Manlio Mattaliano e i colori di Cecilia Giumento, inizia a disegnare Spider Gek, striscia a fumetti che compare sugli albi mensili dell’Uomo Ragno editi dalla Panini fino al 2017. Dal 2006 al 2009 pubblica ogni mese, sul Lanfeust Mag della Soleil Edition, le strip di Epictete scritte da Guillaume Bianco. Nel 2009 esce in Francia il volume monografico di Epictete, che nel 2010 viene premiato a La Nuit Du Livre come miglior prodotto editoriale.
Nel 2007 pubblica in Francia la sua prima graphic novel, Pluie d’été, edita da Les Humanoïdes Associés.
Fra il 2008 e il 2009 pubblica per la 001 Edizioni le sue graphic novel Pioggia d’estate e Comix Show. Dal 2010 al 2011 scrive e disegna la strip L’Étranger per il Lanfeust Mag della Soleil Edition.
Nel 2012 esce il volume Hellzarockin’ per la Tunué, scritto da Gianluca Morozzi e disegnato da Giulia Sagramola, Michele Petrucci, Jacopo Vecchio, Bianca Bagnarelli. Algozzino disegna l’episodio dedicato a Ozzy Osbourne. Nel 2013 illustra la cover dell’album musicale Banda larga del duo Musica Nuda. Sempre nel 2013, scrive e disegna Dieci Giorni da Beatle, edito da Tunué, fumetto ispirato alla vita di Jimmy Nicol, batterista inglese che ha sostituito Ringo Starr per dieci giorni durante il tour mondiale dei Beatles del 1964. Nello stesso anno collabora con la nuova versione di Splatter, disegnando una storia le e le strip di Speidi, in coppia con Paolo D’Orazio. Nel 2014 esce la graphic novel Memorie a 8bit, che accorpa e modifica il precedente Pioggia d’estate con molte pagine nuove, edito da Tunué, vincitore nel 2015 del premio come Miglior Fumetto di Scuola Italiana, a Romics.
Nel 2016, sempre per Tunué, scrive e disegna Storie di un’Attesa, libro a fumetti da lui stesso definito come “Il Sabato del Villaggio palermitano”. Nel 2017 è pubblicata la sua prima prova da sceneggiatore con la graphic novel Il Piccolo Caronte, disegnata da Deborah Allo, a cui è seguita nel 2019 (sempre in coppia con la stessa disegnatrice) Myrna e il Tocco della Morte. Nel 2019 disegna Nellie Bly sui testi di Luciana Cimino, edito da Tunué, che racconta la vita della famosa reporter, opera già tradotta negli Stati Uniti, Francia e Russia. Dal 2020 inizia la sua collaborazione mensile con la storica rivista Linus, sotto la direzione artistica di Igort, firmando due copertine nello stesso anno e pubblicando numerose storie a fumetti e illustrazioni. La copertina dedicata a Stephen King verrà premiata dall’Associazione Bergomix come migliore Copertina dell’anno.
Nel 2021 esce la graphic novel La Fabbrica Onirica del Suono, scritta e disegnata da Algozzino per Feltrinelli Comics. Nel febbraio del 2021 esce Dylan Dog OldBoy 5, con una storia scritta da Giuseppe De Nardo e disegnata da Luigi Siniscalchi e Sergio Algozzino (che si alternano all’interno della storia stessa). Torna a disegnare il personaggio su Dylan Dog Oldboy 12.
Nel 2022 esce la nuova edizione ampliata di Ballata per Fabrizio De André, volume edito da Beccogiallo, scritta e disegnata per la prima volta nel 2008.
Come colorista, oltre che Monster Allergy, ha colorato e coordinato il colore delle miniserie X-Campus e Young Strange (Marvel Comics/Red Whale/Panini Comics), ha colorato numerose copertine della ristampa integrale dei fumetti EC Comics (001 Edizioni) e, dal 2013 al 2015, ha coordinato la colorazione per la ristampa di Magicovento (Sergio Bonelli Editore/Panini Comics). Per Etna Comics (Festival in cui Algozzino è presente anche nello Staff organizzativo) colora il manifesto dell’edizione del 2014, disegnato da Leo Ortolani, quello del 2015, disegnato da Don Alemanno e quello del 2016, disegnato da Claudio Villa.
Dal 2016 ha iniziato a collaborare con la Sergio Bonelli Editore sulle pagine del Dylan Dog Color Fest, con cui ha vinto anche un Premio Boscarato come Miglior Colorista dell’anno per Lo Scuotibare, scritto da Giovanni Masi e disegnato da Giorgio Pontrelli. Nel 2020, esce il primo numero della miniserie I mostri sono loro con Daryl Zed, della quale Algozzino si occupa interamente della colorazione e della realizzazione delle quarte di copertina, che lo vedono anche come sceneggiatore e disegnatore. Ha prodotto personalmente due ArtBook: IN*VOLO (2018) e Vintage (2019).
Insegna alla Scuola Internazionale di Comics di Pescara, e ha insegnato per undici anni alla Scuola del Fumetto di Palermo e successivamente alla Scuola romana dei fumetti e alla Scuola Internazionale di Comics di Roma. Nel 2003 fonda il GruppoTrinacria e, nel 2006, il portale didattico Kinart. Parallelamente alla sua attività di fumettista, affianca quella di musicista e Youtuber: suo è il progetto di Una Canzone al Giorno, un canale YouTube in cui, per tutto il 2012, ha registrato e pubblicato un video al giorno, con ben 366 video (in quanto anno bisestile), più diversi extra. Il canale ha subito un drastico cambiamento di contenuti e genere a partire dal 2015, parlando di Cartoni Animati e Sigle, intervistando moltissimi protagonisti di quel settore. Il nome attuale del canale è AlgozPop ALGOZ.Nel 2021 ha prodotto musicalmente Per un pugno di sigle, album interamente cantato da Douglas Meakin, storica voce dei Rocking Horse e Superobots e di sigle come Candy Candy, Il Grande Mazinga, Lalabel, Sampei e molte altre. Il disco è stato stampato dalla ARC sia in CD che in vinile.
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Parlaci un po’ di te, da dove vieni e qual è la tua storia?
Palermitano, sogno a fumetti da sempre e mi sono impegnato da sempre, e mi impegno ancora, il più possibile per le mie possibilità. Era un momento in cui non c’era una Scuola del Fumetto quasi in ogni città, così ho fatto un percorso da autodidatta, cercando però di sfruttare ogni situazione e persona che trovassi a tiro. Sono stato aiutato da artisti e persone meravigliose.
Come ti sei avvicinato al fumetto? Che percorso formativo hai fatto?
In termini didattici ho seguito l’iter che potevo permettermi: Liceo artistico, Accademia di Belle Arti (Scenografia, perché a testa mia poteva essermi utile per i fondali dei fumetti).
Quali sono i tuoi maestri/e?
Una moltitudine infinita. Ho smesso di rispondere a questa domanda nel momento in cui ho realizzato che per me un Maestro non è stato solo chi ho studiato più approfonditamente o mi ha donato insegnamenti diretti, perché amando il fumetto in senso assoluto ho attinto informazioni e insegnamenti sparsi un po’ ovunque, a volte da una singola vignetta di un autore.
Hai una diversa modalità di lavoro a secondo dei progetti che realizzi? Sei disciplinato o lavori d’impulso?
Sono molto disciplinato e organizzato, nonostante la sovrapposizione dei miei lavori sia costante e quindi dona un effetto caotico a quello che faccio durante la stessa giornata.
Hai un percorso estremamente variegato. Sei autore, disegnatore, sceneggiatore, colorista e professore. Come riesci a conciliare tutte queste professionalità? Hai una preferenza tra queste?
Mi piace considerarmi fumettista e basta, perché anche se non disegno o disegno soltanto o coloro ragiono comunque sulle pagine allo stesso modo. Certo, negli anni ho fatto tante cose e ci sono stati lavori meno ragionati rispetto ad altri, ma allo stato attuale, da qualche anno a questa parte, sto spingendo l’acceleratore solo e soltanto su fumetti in cui posso riflettere e dare il massimo possibile. Per i miei parametri sono quindi diventato anche più lento. Il lato didattico è invece una vocazione diversa: io amo condividere tutto quello che so, ma più che il lato tecnico la parte in cui so di essere più bravo è proprio quella relativa al lavoro in senso stretto, alle sue problematiche emotive, insomma mi piace moltissimo aiutare chi è in quella fase intermedia, fra lo studio e l’inizio della professione.
…per non dimenticare la musica, molto presente anche nelle tue pubblicazioni. Quanto è importante nel tuo lavoro e in quale modo lo influenza?
La Musica è la mia seconda anima, imprescindibile e costante in tutto quello che faccio, sia che sia dichiaratamente musicale o no. La Musica è ritmo, è scansione, è emozione, tutto quello che si ritrova in maniera diversa anche nei fumetti che cerco di fare.
Cosa consigli a chi vuole diventare fumettista?
Per me, statisticamente, la risposta è sempre la stessa: conoscere il mezzo e il mondo editoriale. Bisogna leggere fumetti, di tutti i tipi, attingere da tutto, studiare il mercato, capire il ventaglio di possibilità esistenti, studiare la storia del fumetto, guardare film, serie tv, documentari, leggere libri, biografie… insomma, bisogna essere appassionati e curiosi, senza queste due caratteristiche c’è poco da fare, a meno che tu non sia particolarmente dotato e istintivo, e questo può capitare, ma di certo non rappresenta la norma.
E bisogna essere anche un po’ ossessionati, perché se non ti alzi al mattino col pensiero di dover disegnare e dai priorità ad altro, allora lascia perdere!
Pensi che i dispositivi digitali possano assorbire il fumetto mettendo da parte la carta?
Non so, da persona che usa di tutto e che usa anche il digitale fin dalla sua nascita per me si tratta solo di una tecnica come un’altra: tempera, acquerello, bianco e nero, digitale… è solo una scelta, e ognuno deve sperimentare e capire dove e come lavora meglio.
Com’è il mercato dell’editoria nel tuo mondo ideale?
Andando controcorrente, trovo che il momento editoriale attuale sia meraviglioso per chi vuole essere un autore, con possibilità e libertà grafiche immense. Quello che mi piacerebbe è solo una piccola utopia, cioè che tornasse ad essere più ampio, ma è un problema comune al mondo discografico e un po’ a tutto, non solo del fumetto.