Esistono dei momenti nella vita di ciascuno di noi che a distanza di tempo, recuperati e spolverati, messi sotto la lente di ingrandimento, svelano possibilità fragorose che avrebbero potuto cambiare tutto. E d’un tratto ti rendi conto di stare maneggiando una bomba a mano vecchia e senza sicura.
Momenti di “cosa sarebbe successo se…” capitano a ciascuno di noi, è facile perdersi in uno dei tanti universi paralleli nati dalle nostre decisioni, accarezzare le altre vite possibili, soppesare passioni, relazioni, storie.
Spesso i bilanci alla sliding doors iniziano con una voglia improvvisa di fare ordine. Finalmente è arrivato il momento, tutto ciò che è stato accumulato negli ultimi tempi tende a trovare un posto razionale.
Ammettiamolo, succede a tutti. Anche a Vittorio Giardino, grande artista delle tavole a fumetto. Abbiamo la fortuna di conoscerlo da un po’ di tempo, così quando l’ultima volta qualche settimana fa è passato in RAM con delle sue tavole in mano, ci siamo fermati un attimo a parlare. Aveva con sé 3 storie inedite di fine anni Settanta che erano saltate fuori da un cassetto mentre metteva ordine. Uno di questi inediti, scritto e disegnato nel 1978, è ambientato in una Bologna del futuro ormai in mano alla criminalità, il centro è governato dai delinquenti, che entro le mura della città non vengono ricercati dalla polizia. Diverso il discorso se si oltrepassa il confine delle mura, qui la società civile è protetta anche in modo feroce dalle forze dell’ordine, che impediscono qualsiasi tipo di crimine… Cosa viene in mente sentendo questa storia? Certo, il film di Carpenter Fuga da New York! Ma il film è del 1981, la storia I Mandanti di Vittorio Giardino è un inedito firmato nel 1978. Il fumetto è stato scritto quindi prima dell’uscita del film e non è mai stato pubblicato, nonostante questo ci sono molte analogie inspiegabili tra le due opere.
Cosa sarebbe successo invece se quella storia fosse stata pubblicata? Giardino la propose agli editori ma il fumetto finì sempre per essere messo da parte, conservato in quel cassetto dal quale è riapparso dopo 44 anni. Chissà, forse ora I Mandanti sarebbe riconosciuta come l’opera che ha ispirato Fuga da New York, forse il successo avrebbe condizionato anche le altre storie, dando allo stile di Giardino una direzione diversa da quella di oggi… Insomma, tutto sarebbe potuto essere diverso e magari, in un altro universo, c’è un altro Vittorio Giardino, che guardando le tavole di quella storia starà pensando a cosa sarebbe successo se non fossero mai state pubblicate.
Ma domani è un altro giorno magari condizionato dalla storia venuta fuori dal cassetto oggi. Fuori casa c’è un’altra aria.