Uno dei nostri ultimi progetti attualmente in edicola è il nuovo album di figurine Le avventure di TPOC plays di Stef & Phere, la coppia di gamers e youtubers molto conosciuta e apprezzata dai ragazzi. La caratteristica di questo progetto è l’unione e il continuo rimando tra contenuti digitali e analogici secondo una logica di integrazione dei diversi canali comunicativi. 

Un’altra novità di questo album è la presenza del tabellone del gioco dell’oca con le pedine dedicate a Stef & Phere e ai personaggi principali delle loro storie. Ma perché inserire un gioco da tavolo in un album di figurine? Semplice risposta: perché sono divertenti, stimolano il contatto umano e la relazione (un po’ come succede anche con lo scambio di figurine) e non sembrano conoscere crisi, la pandemia al contrario ne ha fatto aumentare vertiginosamente le vendite. Probabilmente i diversi mesi di lock down e di convivenza forzata hanno agevolato questa tendenza, in attivo già dal 2010. Nonostante i dati del mercato italiano siano alquanto frammentari, aziende produttrici come Asmodee Italia valutano un aumento dal 50 al 70% dell’interesse nei confronti dei giochi da tavolo solo nell’ultimo anno; una percentuale del +50% è riscontrata anche da altri produttori come Idealo, che ha realizzato uno studio elaborando i dati di vendita sul proprio portale mettendo a confronto le vendite del 2019 e 2020. 

Una sorpresa viene dall’analisi dell’utenza: in generale, non sono bambini o adolescenti i principali giocatori, la fascia di età infatti si attesta dai 25 ai 39 anni, i consumatori fanno parte dunque in maggioranza di quella generazione che ha potuto assistere al boom della rete e dei social, ma che è cresciuta anche intrattenendosi con giochi analogici. Questo fenomeno non è ristretto all’Italia: Regno Unito, Stati Uniti e Germania riportano percentuali di crescita del settore tra il 15 e il 40%. 

La ricerca più importante sul settore è stata condotta da Grand View Research (GVR), una società di consulenza e ricerca californiana; gli Stati Uniti sono infatti il mercato più importante per la vendita di giochi da tavolo. A livello continentale, è invece l’Asia a farla da padrone con una quota di mercato pari al 34,5% grazie a paesi come Giappone, Cina e India. Questo studio non analizza solo gli anni della pandemia, ma evidenzia un trend positivo a partire dal 2018. In quell’anno rispetto al biennio precedente, il mercato dei giochi da tavolo è stato valutato in 12 miliardi di dollari, con un orizzonte temporale di crescita almeno fino al 2025 che già prima della pandemia avrebbe dovuto chiudersi con un valore di 21,5 miliardi di dollari.  

In Italia, già nel 2015 il settore era in crescita con un valore di 20 milioni di euro e tra 2010 e 2020 il fatturato sembra essersi quadruplicato, portando anche a un aumento del 50% delle esportazioni. 

Infine, anche se i giochi più venduti restano Monopoli (con le diverse operazioni di licensing effettuate), Scarabeo e Gioco dell’oca, c’è spazio anche per nuovi giochi: i maggiori produttori italiani e stranieri valutano continuamente nuove idee e piattaforme di crowdfunding come Kickstarter hanno raccolto nel solo 2018 circa 162 milioni di dollari, il 37% dell’intero incasso, per finanziare circa 13 mila nuovi progetti di gioco da tavola.

Insomma, tutti i dati convergono: il settore dei giochi da tavolo è in forte espansione e non accenna a fermarsi.